3Set, 2015
Dario Cattaneo, trentotto anni, nasce a Bergamo, un lavoro, che, gli consente di vivere tranquillamente e una grande passione – sin da bambino sognava di fare i tornei, come un vero cavaliere, come nei film che da piccolo lo portavano in luoghi lontani. Crescendo ha letto libri, si è documentato, ha visto film, sentito racconti, poi ha visto gli altri a cavallo, dal vivo, e poi un grande incontro quello con “Roberto Cinquegrana” il deus ex machina di Aquila Bianca, presidente dell’Alta Scuola Italiana (dovrebbe essere la 5^ nel panorama europeo) della Real Cavallerizza di Napoli, lo studioso del “Corsiero Napolitano”. Una razza che di fatto non esiste più, e, che, nel passato era rappresentato da un insieme di razze, il Persano, il Salernitano e il Murgese (anche se la Razza Murgese di fatto è nata solo nel 1927). Ogni nobile nel proprio allevamento s’ingegnava con una propria linea di sangue. Forse oggi la più idonea o meglio dignitosa rappresentazione del Corsiero – come afferma con orgoglio, Roberto Cinquegrana – è proprio rappresentata dalla Razza Murgese.
Ma tornando al protagonista del nostro racconto, Dario, vale la pena introdurne il secondo attore, il suo destriero, appunto, un cavallo Murgese, di nome Quarto.
Si avvera quindi il sogno per Dario quello di essere sopra un vero cavallo che gli consente di poter raccontare agli altri che – i sogni da bambino non vanno dimenticati, e che possono realizzarsi anche quando meno te lo aspetti.
Quarto d’altronde sembra proprio il sogno perché in realtà su questo quadrupede nessuno avrebbe scommesso un solo cents, per dirla alla maniera di Zio Paperone, 15 anni di età, deperito da far paura – e, un Murgese deperito è davvero uno spettacolo triste – un incisivo allungato a dismisura, un pelo arruffato, una criniera dove sembrava che le streghe avessero fatto capolino, ma Dario nulla, contro tutto e contro tutti decide di acquistarlo. Un progetto in cui rientra anche la voglia di aiutare un amico che versava in brutte condizioni e che certo non poteva pensare a questo cavallo.
Dario se ne prende cura, gli costruisce un vero paddock con box annesso, con abbeveratoio – lui che l’acqua l’aveva sempre avuta centellinata – e una mangiatoia automatica, gli offre fieno profumato e poi chiama a raccolta maniscalco, veterinario, Quarto gli è davvero grato e quando Dario gli sale in groppa pare esserne felice, sin da subito mostra di gradire la passione del suo amico per i Tornei, per la lancia. Con progressione ma in realtà in un solo anno è un escalation di soddisfazioni.
A poco a poco arrivano i primi risultati, sempre sostenuto dal suo amico e capitano Roberto, gira un documentario in cui Quarto è il cavallo di Re Alduino nell’anno 1000 e poi in questo ultimo weekend, una bella soddisfazione, nell’antica e bella Ferrara, nella manifestazione a tema, Quarto si classifica con lui 1° nella Giostra in Armatura; il giorno successivo si classifica 2° sempre con lui, pari merito con Anne Cornelia Hecker e si classifica 3° montato da Fabrizio Einarr Iuliano, nei Giochi d’Arme a Cavallo.E ancora montato da Roberto Cinquegrana si aggiudica un combattuto 2° posto alla Giostra del Monaco, una scelta quella di cedere il posto in sella, al capitano, dettata dal rispetto e dalla stima.
Una storia che volevamo raccontarvi che parla di cavalli, di rispetto, ma anche di rivalutazione di una Razza, quella Murgese appunto, che come afferma “Cinquegrana”, potrebbe trovare anche in questo tipo di performance un nuovo indirizzo di utilizzo. E si sa i cavalli vanno allevati per esser utilizzati, per cui ben venga chi ne riconosce le doti e sapientemente le mette in mostra.