4Dic, 2022
Arriva il riconoscimento UNESCO, come patrimonio dell’Umanità, per l’allevamento dei cavalli Lipizzani.
8 linee di sangue, 403 soggetti, sono questi i numeri dei lipizzani iscritti in Italia al Libro genealogico tenuto da Anareai, aderente a FedAna. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere soddisfazione per il riconoscimento Unesco concesso all’Allevamento dei cavalli Lipizzani nell’ambito della 17/a sessione del Comitato del patrimonio culturale immateriale in corso a Rabat in Marocco. Il riconoscimento de “La tradizione dell’allevamento del Cavallo Lipizzano” – sottolinea la Coldiretti – è frutto di una candidatura transnazionale con capofila la Slovenia e comprendente, oltre all’Italia, Austria, Bosnia, Croazia, Ungheria, Romania e Slovacchia.
Apprezzamenti anche da Coldiretti Puglia – che afferma – in Puglia è custodita la linea di sangue “Conversano”. L’allevamento del cavallo Lipizzano – continua la Coldiretti – rappresenta un complesso patrimonio di conoscenze e pratiche tramandatesi nel corso dei secoli nelle aree politicamente e geograficamente assoggettate all’influenza asburgica. La razza Lipizzana è il primo esempio documentato di razza costituita a partire da incroci pianificati tra soggetti di diversa provenienza (Spagna, Italia, Danimarca, Impero Austriaco, Penisola Arabica) selezionati nelle generazioni successive per le caratteristiche desiderate per l’uso della casa regnante: eleganza del passo, resistenza allo sforzo prolungato, temperamento vivace ma stabile. Dalla creazione della razza nel 1580 presso la città di Lipica, nell’odierna Slovenia, il cavallo Lipizzano – conclude la Coldiretti – si è diffuso in tutti i paesi dell’impero austro-ungarico con le caratteristiche della razza, ad iniziare dal mantello grigio perla, che sono state fissate nella seconda metà del 1700.
Fra i cavalli, progenitori dei Lipizzani e fino a qualche tempo fa custoditi nella storica masseria Tarsia Morisco, spicca Conversano Tartara, imponente stallone bianco utilizzato negli attacchi e perfetto per il dressage tanto amato dalla corte asburgica.In Puglia la passione per i cavalli di Francesco Minunni, uno degli ultimi allevatori della razza Conversano, una delle 8 linee di sangue dei Cavalli Lipizzani, gli stessi cavalli bianchi protagonisti delle tele della Gerusalemme Liberata, dipinte nel Seicento da Paolo Finoglio e ora custodite nei saloni della Pinacoteca del Castello.
Ricordiamo che proprio Puglia a Cavallo raccontò lo scorso maggio della visita di Dorothea Enzenberg e Christian Manz, soci LIF, della Federation International Lipizzan, l’organizzazione ombrello di tutti gli allevamenti statali lipizzani e di quasi tutte le rinomate associazioni di allevamento privati all’allevamento di Francesco Minunni a Conversano dove alleva i Lippizzani, coaudivato dall’addestratore Ignazio De Lucia.