25Giu, 2017
Un momento di gioia ha contagiato i protagonisti della Festa della mietitura del grano, alla Masseria San Nicola sulla Grottaglie Montemesola in provincia di Taranto. Ad essere “celebrato” un grano pugliese di altissima qualità, “Senatore Cappelli”. Promossa dalla prof.sa Enza Tommaselli, esperta di specie botaniche e tra l’altro guida turistica, la festa organizzata da Campagna Amica di Coldiretti è stata un valido spunto per fare focus sulle qualità dei grani utilizzati in alimentazione, sui prezzi, sulle importazioni senza controllo e sulla possibilità assolutamente concreta di portare in tavola prodotti di eccellente qualità a chilometro zero.
A preludio del momento di festa con la processione aperta da un traino con un TPR “leggero”, di 7 anni, Pierino, condotto da Leonardo Fumarola , Enza Tomaselli, che ha sottolineato come la coltivazione di un grano duro antico come il Senatore Cappelli, noto per le sue qualità organolettiche, nonché per il basso contenuto di glutine, sia anche consigliato dai biologi nutrizionisti per diete ove vi siano prescrizione per intolleranze diverse. Il metodo poi di molitura a pietra, che lascia inalterate le sue qualità più preziose fa si che questo conservi intatto il prezioso germe di grano e le fibre. A dare altri dettagli tecnici sul sistema di coltivazione del grano, la molitura, la panificazione, è stato Nicola Motolese, presidente di Agrimercato Taranto, che ha sottolineato come appunto la lavorazione del grano influisce, sulla qualità e salubrità del prodotto finale. Nicola Motolese che da anni fornisce grano e materia prima alla premiata Forneria di Antonella ed Emanuele Lenti di Grottaglie, ha iniziato a confezionare a marchio pasta secca e altri prodotti di altissima qualità.
La festa è continuata sui campi dove sapienti mani, quelle di Vittorio Todaro , che aveva sin da ragazzo partecipato alla grande festa della mietitura del grano, hanno falciato le spighe che sono state regalate a tutti partecipanti. Un lavoro che si è evoluto, come ha dimostrato poi Giuseppe Amarilli con la mietitrebbia, figlio d’arte, considerando la naturale evoluzione del lavoro sui campi che dimezza ovviamente i tempi delle lavorazioni. Un fascino che resiste, quello della mietitura; un tempo era salutato in Puglia con momenti di canti, pizziche, che continuavano tutta la notte, alla fine di un giorno di lavoro in cui si mangiava pane e pomodoro con sale , origano e olio di oliva. E con lo stesso gusto la famiglia Lenti ha proposto il suo pane e le sue “frise” rigorosamente fatte con grani di alta qualità, appunto Senatore Cappelli, a tutti noi per salutare l’estate e la mietitura.