NO DISCOUNTS, NO FREE … LA STORIA DI UN TALENTO DI PUGLIA

NO DISCOUNTS, NO FREE … LA STORIA DI UN TALENTO DI PUGLIA

25Lug, 2020

Siamo all‘anno 0  …dopo di che se ne continuerà a parlare, ne siamo certi.

Ma intanto vi sveliamo il nome del giovane talento dell’equitazione pugliese… si tratta di Nicolò Miccoli, figlio d’arte, suo padre è Luca Miccoli, istruttore Fise di II Livello e cavaliere delle grosse, la mamma, non è da meno, Ludovica Povero, amazzone talentuosa e istruttrice Fise di I Livello. 

No discounts, no free – in questo motto potrebbe essere racchiuso il motivo del successo, di ciò che ha portato, questo ragazzino di 14 anni, Nicolò,   a calcare le scene dei Gran Premi e affacciarsi in area podio accanto a cavalieri ed amazzoni di provata esperienza con o,  oppure  al massimo una penalità.

A cavallo Nicolò passa in realtà gran parte del suo tempo, in particolare in estate, a scuole chiuse, giacché frequenta l‘Istituto Professionale ad indirizzo turistico, montando fino a 12 cavalli al giorno, e non certo con l’abito del “damerino”, ma occupandosi piuttosto di tutto, anche della gestione dei cavalli stessi  e dell’attività di scuderia, insieme al padre Luca, alla madre Ludovica e ad Ottavio Pastore, grande punto di riferimento per la famiglia Miccoli, giacché, Ottavio, è stato proprio il primo istruttore di Luca… e guarda caso segue Nicolò.

Nicolo Miccoli

D’inverno con l’impegno della scuola, il numero di cavalli scende ad 8, si fa per dire, scende. Di fatto Nicolò non ha davvero molto tempo libero, basti pensare che l’anno scorso in estate ha fatto solo due bagni e per quest’anno il mare è ancora un’utopia. Ma nonostante tutto questo lui è circondato da tanti affetti sinceri, di tanti amici, molti dei quali chiaramente nell’ambito equestre, dove tra un concorso e l’altro è più facile stringere patti di ferro, come con Davide Perrone, Davide Codardo, Pietro Barbera, Francesco Paladino, il fantastico Ale, e in tanti gli riconoscono doti speciali, in primo luogo quella semplicità e trasparenza  che inducono con le sue gare ad un tifo da stadio.

A nostro avviso, vedendone anche tanti di cavalieri e amazzoni, ciò che rende speciale Nicolò, da un punto di vista squisitamente equestre, è il fatto che molti dei cavalli che Nicolò, come del resto,  Luca montano, va detto non sono dei fuoriclasse acquistati già pronti. Insomma per intenderci quelli che in gergo si chiamano “cavalli a gettoni”, sono soggetti da cui è stata tirata fuori la stoffa dei campioni, senza un grande palmares alle spalle. Certo per la famiglia Miccoli e per Nicolò la presenza e il mestiere di Luca – come lui stesso ammette gli consente di vedere lungo in fatto di cavalli.

E allora la ricetta del successo qual’è? Ne siamo certi è la costanza, l’impegno, la voglia di andare avanti, di superare ostacolo dopo ostacolo, di vincere la paura.

Nicolò di fatto da piccolo aveva solo montato dei pony, mostrando un flebile interesse. Il suo primo pony Lamoana,un soggetto della scuola. Affidato come tutti i bambini alle cure dell’istruttrice della scuola, non ebbe grande attenzione de parte dei genitori, che tutto volevano fuorché  essere degli ippogenitori.  Non ci piacciono gli ippogenitori- afferma diretto Luca pur avendo un maneggio, sono deleteri, ma ritengo non solo nell’equitazione ma in qualsiasi sport.

A 12 anni la svolta. Nicolò chiede a Luca di montare a cavallo. Una risposta sola.Si, ma alla mie condizioni, se ne vuoi fare uno scopo di vita.

Inizia così il suo vero percorso di crescita. Nel 2018, prende il Brevetto ottiene il Titolo di Trofeo Brevetti Yunior e rimane per due lunghi anni fare solo e soltanto categorie basse, quelle a cui il Brevetto abilita. “Ma  se ho ottenuto i piazzamenti, pà, posso passare oltre?” – insisteva Nicolò. “No, assolutamente no, devi stare nelle categorie brevetto sino a quando non vedo che sei pronto- rispondeva secco Luca.

Un percorso che non vede Nicolò solo, ma attorniato dalla sua famiglia, dai suoi amici, da regole rigide ma efficaci, la dieta, uno sport alternativo praticato di sera alle 22,00, la lotta,   il supporto psicologico del mental coach con Alessandro Gnoni  – di cui Luca è un assertore  – per tutti i suoi allievi.

Le 100 è inutile dirlo erano  diventate una passeggiata, tante ore di maneggio con il padre Luca, e poi con Ottavio che lo portava e lo porta allo sfinimento con il lavoro in piano, il tecnicismo della mamma Ludovica, tanto lavoro tanto impegno è finalmente il piccolo anatroccolo e’ stato  pronto per  debuttare in  Gran Premio, chiaramente  dopo aver preso i titoli necessari.

Nel suggestivo  scenario dell’Horse Club Terra Jonica il debutto in Gran Premio – un boato del pubblico, l’incredulità e l’apprezzamento del presidente Fise Francesco Vergine, che conosce Nicolò da quando è nato –  conclude con 0, in barrate con 4,   si misura con il papà Luca, che emozioni indescrivibili.

Paura mai ? – gli  chiediamo –  “Se hai paura scendi da cavallo, mi ha sempre detto mio padre. Devi essere capace di trasformare la paura in impulso” – ci risponde tranquillo Nicolò –  “Non puoi entrare in gara tranquillo- incalza  Luca –  è chiaro che sei agitato, ma non puoi farti sopraffare”. 

Deve essere proprio quell’impulso di cui Nicolò ha sentito parlare fino allo sfinimento,  che spinge ogni giorno questo giovanissimo atleta a misurarsi con i suoi sogni, ricchi di idoli, in primo luogo,  il padre, poi, Lorenzo De Luca un ragazzo di Puglia che c’è l’ha fatta.

 

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