STORIE FANTASTICHE… GIOVANI CAMPIONI IN TRASFERTA

STORIE FANTASTICHE… GIOVANI CAMPIONI IN TRASFERTA

3Mag, 2017

La Puglia è proprio una terra di piccoli e grandi campioni .

Oggi vi proponiamo una bella storia,  quella di un giovane campione,  tesserato con il Circolo Ippico Montecolucci a  Triggiano di Giuseppe Rossini,  al suo ultimo anno di Liceo Scientifico,   che frequenta regolarmente a  Potenza, non lontano da Pignola,  il paesino in cui vive con i genitori e suo fratello.

L’avrete capito, si tratta di Tommaso Gerardi cavaliere di categoria Young Rider, in quota al Fixdesign Official Jumping Team, che rappresenterà l’Italia al primo CSIO giovanile, quello di Lamprechtshausen in Austria, in programma dal 18 al 21 maggio, in sella a Venusz, la sua cavalla di punta, una ungherese di 16 anni, con la quale ha anche ottenuto la medaglia d’argento a squadre ai campionati europei lo scorso anno a Millatreet, in Irlanda. Una cavalla molto sensibile dal carattere forse un po’ difficile, dotata però di una grande forza che Tommaso monta da poco più di un anno. “È stata forse la cavalla con la quale ho impiegato più tempo per farci un buon binomio e capirla – afferma Tommaso – infatti posso dire che soltanto dopo gli Europei sono riuscito a mettermi con lei al 100% .” Ma è stata la cavalla – conferma Tommaso – che ha   regalato a me e alla mia famiglia tra le più belle soddisfazioni,  in particolare, nello scorso anno grazie alle diverse partecipazioni a Coppe delle Nazioni in giro per l’Europa.”

Tommaso che in scuderia ha anche altri soggetti importanti come Quickly  e Zatrichta, due cavalle che utilizza nelle 140-135, entrambe molto veloci e   Zaomi, una cavallina italiana che monta già da qualche anno, in inverno si allena tutti i pomeriggi almeno 4 ore , mentre nel periodo estivo o nelle varie vacanze scolastiche nel corso dell’anno, invece, passa intere giornate in scuderia.

Ad avviare Tommaso all’equitazione è stato il suo papà, cavaliere esperto anch’egli, che,  quando ancora i suoi figli non sapevano quasi camminare, gli mise in sella. “A soli tre anni –  ricorda Tommaso –  andavo in passeggiata con mio padre, ma la vera attività agonistica ha avuto inizio all’età di 6-7 anni, quando la famiglia aveva i cavalli a Tito Scalo”.

Tommy da piccolo

Una passione di famiglia, quindi che si è evoluta , così semplicemnte, senza fretta, senza bruciare le tappe. Agonista quindi con i Pony e poi nella categoria Children. A 14 anni Tommaso  ha avuto l’onore di rappresentare per la prima volta l’Italia a livello individuale sia in Italia che all’Estero, e deve essere stato proprio lì, che deve aver cominciato a vedere l’equitazione non più come un semplice hobby, ma qualcosa di più.

“Infatti l’impegno e la passione – conferma Tommaso – sono cresciuti ancora di più negli ultimi 2-3 anni, grazie anche alla maturità e alle idee più chiare nella mia mente di quello che vorrei fosse il mio futuro.”

Il suo primo cavallo è stato S.M. Glauco, lo stupendo stallone grigio del papà, con il quale Tommy ha cominciato a fare delle passeggiate nel campo alla corda. Il primo Pony è stato Peter Pan, dopo Miss Moet, ma il Pony che l’ha segnato di più dandogli più di tutti e con il quale ha cominciato a fare le sue prime garette, fino ad arrivare dopo qualche anno anche a saltare le 110, è stato Era un pony un po’ nonnetto, aveva molta esperienza e qualità e insieme hanno vinto tante gare, di lui – ci conferma Tommaso – ho tantissimi bei ricordi.

tommaso Gerardi per Puglia a cavallo

Di momenti belli legati ai cavalli Tommaso ne potrebbe raccontare tanti, perché i cavalli sono la sua vita – ma se ne dovesse sceglierne uno,  ci dice – prediligerebbe le passeggiate nel viale del maneggio quando era molto piccolo ed aspettava che tutti finissero di montare cosicchè il papà potesse seguirlo. Oppure la sua prima 90 che vinse con Rocky. Certo non sono state sempre rose e fiori , ci sono stati anche momenti non facili, tra questi certamente il momento di passaggio tra una categoria e l’altra che necessita di un riassestamento o ancora quando il suo cavallo di punta, Ideal du Marais ebbe un infortunio.

“Però più che definirlo momento brutto – commenta Tommaso – lo definirei, formativo, perché è stato quello in cui ho imparato tantissimo e che ha cambiato sia il mio atteggiamento nei confronti dei cavalli, sia il mio modo di montare. In quegli anni ho avuto la fortuna di trovare una fantastica cavallina di 12 anni ,all’epoca, un po’ pazza, che non aveva fatto praticamente nulla nella sua carriera. E così, piano piano, abbiamo ricominciato a saltare insieme le 120-125 e grazie a tanto lavoro e pazienza siamo arrivati dopo 2 anni a saltare anche gran premi 150. Continua a darmi un sacco di soddisfazioni vincendo qua e là un sacco di gare a tempo. Periodi bui, un po’ di non ottima forma penso li abbiano tutti e fanno parte delle carriere di tutti gli atleti, ma non ho mai pensato minimamente a mollare. Più che mollare mi hanno dato ancora più stimoli per imparare e mettermi a lavorare più duramente.”

Ma dopo tuo padre hai avuto altri istruttori Tommaso?

“Il mio istruttore è da sempre mio padre, con lui ho iniziato e continuo a lavorare quotidianamente. Però ho avuto anche la fortuna negli ultimi anni, grazie a stage e gare internazionali all’estero di poter montare ed essere aiutato da molti altri tecnici, dai quali ho imparato molto.”

Quali sono i tuoi progetti?

“I progetti immediati sono quelli di continuare a fare gare, vedendo magari di riuscire anche a fare in questo primo anno da young rider un’uscita all’estero. Vorrei provare, appena finita la scuola, a spostarmi più al nord così da poter partecipare a concorsi di ottimo livello con più facilità. Mi piacerebbe anche fare qualche esperienza all’estero, perché penso che sia molto formativa da tanti punti di vista.”

Tommaso gerardi

Le mie intenzioni future sono quelle di continuare a montare in ogni caso, anche se mia madre vorrebbe che frequentassi anche l’università”.

Sogni nel cassetto?

“Non ne ho uno in particolare, un sogno sarebbe quello di continuare a fare questo sport ai massimi livelli all’estero, però so che per arrivarci bisogna lavorare ancora tantissimo. Quindi per ora penso a non sognare troppo e a lavorare di più:)”

 

 

 

 

 

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